Mappatura automobilistica italiana: qual è lo stato d’arte nel Belpaese

L’importanza dell’automobile, ormai, è incontrovertibile e ormai assodata, in particolar modo nelle tante zone del nostro paese che non dispongono di un’efficace rete di servizi pubblici nel mondo dei trasporti. I numeri, in tal senso, sono decisamente esemplificativi di come questo mezzo di trasporto sia fondamentale nella vita dei cittadini italiani: in Italia, infatti, il parco circolante è superiore a 40 milioni di unità.

Considerato che, non di rado, in alcune nuclei familiari l’auto venga condivisa da più persone, si stima che il 90% degli italiani non ne possa fare a meno per godere di una migliore quotidianità. Tutto ciò fa ben comprendere quanto sia importante scegliere il veicolo maggiormente adatto alla proprie esigenze.

La vetustà del parco auto circolante in Italia

E se un tempo ci si poteva affidare solo ed esclusivamente ad un concessionario, oggi è possibile avvalersi di portali specializzati, come nel caso di Younicar, che fanno da trait d’union tra case automobilistiche, concessionari e automobilisti, offrendo la possibilità a quest’ultimi di compiere la scelta maggiormente coerente alle proprie necessità.

Una fetta consistente delle summenzionate 40 milioni di unità riguarda autovetture che andrebbero tolte dalla circolazione nel più breve tempo possibile. In base all’annuale report stilato dall’ACI, infatti, quasi il 30% dei veicoli che circola nel nostro paese è compreso tra la categoria “Euro 0” e “Euro 3”, tipologie di autovetture considerate ad alto impatto dal punto di vista ambientale e che non rispettano i requisiti “green” attualmente consigliati per una migliore sostenibilità del nostro pianeta.

Un dato, qualora fossero prese in considerazione anche i modelli Euro 4 (2006/2008) ed Euro 5 (2009/2014),  che sale al 66% del parco circolante nazionale e testimonia, tangibilmente, la vetustà delle auto che percorrono le strade presenti nel Belpaese. Anno dopo anno, infatti, cresce “l’età media” delle vetture, che oggi si attesta attorno ai 12,5 anni.

E se da un lato questo dato testimonia, concretamente, quanto le autovetture prodotte negli ultimi lustri siano maggiormente efficienti e longeve, dall’altro non si può far altro che notare come la maggior parte degli italiani – complice anche la sensibile perdita del potere d’acquisto accusata negli ultimi quindici anni – procede al cambio del veicolo solo in caso di estrema necessità.

Crescono i modelli ibridi ed elettrici, ma le auto a benzina e gasolio rappresentano la quasi totalità

Basti pensare, in tal senso, che oltre il 15% degli italiani utilizza una autovettura con almeno vent’anni di anzianità (tutti i modelli Euro 0, Euro 1 ed Euro 2), tutti i veicoli che, teoricamente, dovrebbero essere immediatamente tolti dalla circolazione in quanto non rispettano, in alcun modo, gli attuali standard di sostenibilità.

Lo “svecchiamento” del parco automobilistico italiano, quindi, è una delle priorità del nostro paese, che si evince sensibilmente in alcune zone  costrette a fare i conti con livelli di inquinamento preoccupanti che, in taluni casi, limitano anche la circolazione dei veicoli.

Per quanto concerne il tema della “sostenibilità”, non si può far altro che osservare anche la tipologia di alimentazione dei veicoli, dalla quale si evince come quelli elettrici, che – teoricamente – dovrebbero rappresentare il futuro del Vecchio Continente, sono solo lo 0,5% di quelli attualmente in circolazione, complice anche i costi da dover sostenere per comprarne uno.

In crescita i modelli ibridi, ma la maggior parte dei veicoli che circola nel nostro paese sono quelli alimentati a benzina (44% circa) e gasolio (42% circa). Come da tradizione, i modelli che circolano maggiormente nel nostro paese sono quelli di casa FIAT (oltre 10 milioni di modelli), seguiti da Volkswagen, Ford, Renault, Opel e Peugeot.

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