Morta Lisetta Carmi la fotografa dei senza voce

All’ età di 98 anni è morta Lisetta Carmi, la grande fotografa italiana che negli anni ‘ 70 aveva fatto scandalo con il suo libro ” Travestiti“, ritirato dalle librerie e oggi diventato iconico. Ha sempre usato la macchina fotografica per ritrarre realtà difficili e come oggetto di denuncia sociale, dando così voce a chi non l’ aveva.

Lisetta Carmi: I suoi lavori

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Lisetta Carmi è nata nel 1924 a Genova, è figlia di Ebrei e in quel periodo è costretta a lasciare gli studi a causa delle controversie razziali, studi che continuerà sola per il resto della sua vita. Inizia a studiare pianoforte durante gli anni Trenta, fino al 1960, anno in cui abbondona la carriera musicale per dedicarsi totalmente ad un’ altra sua grande passione, la fotografia e i reportage.

Voleva dare voce, attraverso gli scatti a tutte quelle persone emarginate dalla società. Uno dei suoi lavori più famosi è  L’Italsider , che realizzò nel 1962. Si tratta di scatti fotografici nelle acciaierie e nei cantieri del porto di Genova in cui le persone erano costrette e a lavorare in condizioni disumane.

Il suo lavoro più ” scandaloso” è stato quello fatto tra gli anni Sessanta e Settanta. Infatti fu una delle prime persone a parlare della comunità LGBT , delle donne trans e delle persone travestite, che vivevano nell’ex ghetto ebraico di Genova. Le fotografie che fece per raccontare la loro vita sono state raccolte in un libro pubblicato da dal titolo I travestiti, pubblicato da Essedì, una casa editrice romana nel 1972. Molte librerie si rifiutarono di venderlo e in altre venne ritirato, ora è un lavoro molto apprezzato.

Tra i suoi lavori troviamo:

  • Le fotografie che scattò nella sua casa ligure, al poeta Ezra Pound.
  • I ritratti di una protesta olandese chiamata Provos.
  • L’ alluvione di Firenze.
  • Le fotografie del cimitero monumentale di Staglieno.
  • Un libro fotografico Acque di Sicilia, a cui le foto si accompagnano a scritti di Leonardo Sciascia.
  • Il reportage da Belfast sul conflitto nordirlandese.

Lisetta Carmi e i suoi insegnamenti

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Lisetta Carmi viaggiò molto per il modo. Andò in America del Sud ,Afghanistan, Nepal, Pakistan e India. Proprio in India incontrò il suo guru spirituale che la aiutò a cambiare vita. Una volta tornata in Italia aprì un centro di meditazioni, dove insegnare quello che l’ aveva aiutata nella sua vita, lo fece in Puglia a Cisternino, in un meraviglioso trullo.

A febbraio scorso rilasciò un’ intervista per La Repubblica, dove parlò del suo periodo di cambiamento dovuto all’ incontro del suo guru:

“Non vorrei darti l’impressione di una donna che sbanda a ogni curva che incontra. Ma questa esperienza religiosa, per me fondamentale, è nata dopo un viaggio in India nel 1976. Fu lì che incontrai il mio maestro spirituale”. I fedeli lo chiamavano Babaji. Ero a Delhi e sentii l’impulso di andare a trovarlo. Partii in autobus per Jaipur. Restai con lui quasi un mese, diceva: sii felice, se sei felice anche il mondo lo è. Ecco, l’ashram in Puglia è stato aperto con questo spirito. “Ho avuto qualche problema di salute. Un pacemaker da riattivare. Ora va meglio. Esco di rado. Oltretutto sto ancora aspettando che mi facciano il vaccino. Non è giusto che a 97 anni sia ancora in lista di attesa. Sono vecchia, amico mio. Ma anche felice di poter tornare con la memoria agli anni in cui mi sembra di aver fatto qualcosa per me e per gli altri

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