Chi è Mattia Faraoni? Che problema ha avuto, quanti anni ha e quanti match?

Mattia Faraoni è un kickboxer e pugile italiano che combatte nei pesi massimi, pluricampione italiano, medaglia di bronzo europea e mondiale.

Mattia Faraoni compete nella disciplina K-1 RULES, pesa 91 Kg ed è alto 180 centimetri, ed è nato il 13 novembre 1991 a Roma.

Tra i suoi score records, non possiamo dimenticare che di sei incontri totali ne ha vinti 5, perdendone solo uno; ecco perché è considerato uno dei più promettenti atleti italiani in questa disciplina.

Forse il suo punto di forza è la provenienza da un’altra disciplina che apparentemente sembra essere assai diversa dal pugilato, il karate.

Mattia ha avuto una lunga esperienza da karateka, che alla fine gli ha permesso di plasmare la sua tecnica di giovane pugile, così da averne una tutta unica e inconfondibile: particolarmente citati sono i suoi calci potenti, che è chiaro provengono dalla disciplina del karate.

Mattia Faraoni Carriera: un katateka con la vocazione per il pugilato

Mattia Faraoni proviene dal movimento New World Karate, una forma molto affascinante di karate full contact, Faraoni si è avvicinato alla disciplina da bambino, praticandola come unico sport fino all’età di circa 15 anni.

Proprio nel bel mezzo della sua adolescenza, Faraoni era nell’età in cui poteva iniziare una carriera professionistica in vari campi, e si dedicò al pugilato, che era diventata una sua grande passione. L’approccio allo sport dipende anche dalla necessità di migliorare la tecnica e la forza delle braccia. Inaspettatamente si sviluppò una grande passione per il pugilato e il kickboxing, così Faraoni lasciò il karate e iniziò a gareggiare nel pugilato, poi nel kickboxing.

Negli anni, questa scelta si è rivelata vincente, visto che oggi Mattia Faraoni è uno dei pochi italiani a ottenere risultati di rilievo in entrambe le discipline, senza dunque aver bisogno di scegliere l’una o l’altra delle sue passioni.

I traguardi sportivi internazionali di Mattia Faraoni

Nel 2013, anno particolarmente fortunato per lui, Mattia Faraoni è salito sull’ambito podio ai Campionati Mondiali di Wako 2013 in Brasile.

Ha concluso con un meritato terzo posto, ma sarebbe potuta andare molto meglio se Alex Pereira, uno degli avversari più duri che Faraoni ha affrontato nella sua carriera, non si fosse messo tra lui e la medaglia d’oro.

Atleta indubbiamente dotato e attuale glorificato campione del mondo, Alex Pereira nel 2013 ha una marcia in più, da giocatore di grande fama locale e vero e proprio simbolo del suo Paese, potrebbe aver goduto di classi preferenziali, anzi, la sua vittoria su Faraoni è stata messa in dubbio da molti spettatori che l’hanno ritenuta molto dubbia.

In ogni caso, forte del terzo posto, Faraoni ha partecipato anche all’Europeo 2014 di Waco Bilbao, conquistando infine il terzo posto.

Mattia Faraoni, un simbolo per il pugilato e la kick-boxing italiana

Per quanto riguarda lo sport italiano, Mattia Faraoni è un tre volte campione italiano K-1.

L’atleta romano ha infatti vinto i Campionati Nazionali Fiscam nel 2012, i Campionati Nazionali FIKBMS nel 2014 e nel 2015.

Faraoni è stato anche Campione Italiano 2013 del Campionato Studentesco di Pugilato e Campione Italiano Assoluto 2014. Nello stesso anno vinse anche l’onore di campione del Guanto d’oro.

La carriera e gli obiettivi di Mattia Faraoni oggi

Oggi Mattia Faraoni continua a vivere e ad allenarsi al RAINI CLAN nella sua Roma.

Suoi maestri e colleghi erano i fratelli Manuele e Milo Raini. Mattia è anche considerato un pugile professionista ed è attualmente in lizza per il titolo italiano.

Arrivato al Foro Italico lo scorso luglio dopo una partita sul campo (il foro Italico è, infatti, più che tennis), Faraoni ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni della rivista Corretta Informazione. L’atleta romano, che vive ancora vicino alla sua città natale, ha svelato la sua visione della boxe. Per lui lo sport non è né un lavoro né una semplice passione, ma la sua identità.

Insomma, anno dopo anno, tra vittorie e sconfitte, qualcosa lo ha plasmato profondamente e lo ha reso quello che è: un umile campione che si mette la testa sulle spalle e sulle spalle mette sempre il sacrificio. “Numero uno: non scendere a compromessi con chi lavora sodo per ottenere ciò che si propone di fare.

Obiettivi che oggi sono non solo nazionali, ma anche internazionali, visto che Faraoni è più che mai pronto per le competizioni mondiali.

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