Opzione Donna 2023: requisiti, quando fare domanda, news

Sulle pensioni arriverà nel 2023 il differimento dell’Opzione Donna per malati, badanti e dipendenti di aziende in crisi che hanno contribuito per almeno 35 anni.
La modifica, inserita nel testo della Legge di Bilancio 2023, che è andato all’approvazione della Camera dei Rappresentanti il ​​29 novembre 2022, ha un pubblico più ristretto rispetto alla precedente scelta delle donne.
Gli interessati potranno uscire dal mondo del lavoro con almeno 35 anni di contributi e 60 anni di età, requisito che scende a 58 se ci sono due o più figli o si è dipendenti aziendali in crisi.
Diamo un’occhiata alle ultime novità sull’estensione del diritto di scelta delle donne nel 2023, come funzionerà e quali news questo governo può introdurre nello spazio pensionistico con la Finanziaria 2023.

Opzione Donna 2023: requisiti, quando fare domanda, news

Con l’espansione di Opzione Donna, lo strumento a disposizione per tutte le lavoratrici che non andranno più in pensione prima della normale regola, come spiegheremo ora.

Stiamo parlando della Legge di Bilancio 2023, insieme alla proroga dell’APE sociale e alla nuova Quota 103 e così cambiano alcune condizioni: l’Opzione Donna viene destinata solo ad alcune di lavoratrici a diverse condizioni.
Fermo restando l’accumulo di 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2022:

  • lavoratrici caregiver che si occupano di un familiare malato;
  • lavoratrici con invalidità almeno del 74%;
  • lavoratrici dipendenti o licenziate da aziende in crisi.

L’età necessaria per andare in pensione, poi, cambia a seconda del numero dei figli: 

  • 60 anni di età per le lavoratrici senza figli, 
  • 59 per chi ha un figlio
  • 58 per chi ha due o più figli o è dipendente di un’azienda in crisi per cui non vige il parametro dei figli (il requisito anagrafico sarà sempre di 58 anni).

Tra le altre cose, tale Legge dovrebbe essere emendata prima dell’approvazione definitiva, entro la fine del 2022.

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opzione donne	18.100	€ 0,82	
65
pensione opzione donna	8.100	€ 0,03	
71
pensionamento opzione donne	5.400	€ 0,04	
61
pensione donne	4.400	€ 0,05	
58
opzione donne proroga	3.600	€ 0,11	
61
pensioni donne	3.600	€ 0,16	
60
opzione donne pensioni	3.600	€ 0,03	
62
opzione donne ultimissime	3.600	€ 0,08	
59
pensione donna	2.400	€ 0,12	
69
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Opzione Donna: nuovi requisiti

Se il quadro normativo stabilito dalla legge di bilancio non verrà modificato durante l’iter di approvazione parlamentare, nel 2023 avranno diritto alla pensione femminile solo le seguenti tre categorie di lavoratrici:

  • Ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge quinquennale, la badante famigliare, ovvero colei che bada ad una persona disabile in gravi condizioni a convivere da almeno 6 mesi febbraio 1992, n.104, o di secondo parente o affini conviventi, se il genitore o il coniuge dell’invalido grave ha compiuto i 70 anni o è anch’esso affetto da condizione invalidante o è deceduto o mancante.
  • le invalide civili con una riduzione della capacità lavorativa superiore o uguale al 74%;

  • lavoratrici licenziate o dipendenti di imprese per le quali è attivo un tavolo di crisi aziendale. Per loro l’accesso è garantito dai 58 anni d’età, a prescindere dal numero di figli.

Per quanto concerne il limite anagrafico, con le modifiche apportate dal Governo nel testo non definitivo, possono avere accesso a Opzione donna nel 2023, fermo il requisito dei 35 anni di contributi:

  • 58 anni, le lavoratrici con due o più figli (vale anche per;
  • 59 anni, le lavoratrici con un figlio;
  • 60 anni, le lavoratrici senza figli.

Questa riduzione del requisito anagrafico in base al numero di figli, ribattezzata “Opzione mamma” potrebbe però saltare nella fase emendativa della Manovra in Parlamento in quanto sarebbe – secondo alcuni – incostituzionale. Andrebbe, cioè, a discriminare le donne che non hanno figli per scelta o che non hanno potuto averne.

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